San Marinus, Aldo Volpini

Carissimi amici e amiche,

in quest’opportunità voglio offrirvi un bassorilievo alquanto interessante relativo a un Iniziato che ebbe per nome…

… SAN MARINUS

San Marinus, Aldo Volpini

Inizialmente, prima di entrare nei dettagli, dobbiamo dire che questo bassorilievo fu opera di Aldo Volpini, che visse tra gli anni 1920 e 1977. È considerato uno dei migliori artigiani della Repubblica di San Marino. Le sue sculture e lavori in pietra sono conservati in diverse parti del mondo, e le strade della città di San Marino esibiscono con orgoglio le sue migliori opere. Concretamente, questo bassorilievo si trova nella pittoresca piazza chiamata Piazzetta del Titano.

San Marino, Piazzetta del Titano

Secondo la tradizione, San Marino fu fondata da un tagliapietre cristiano, Marinus il Dalmata o San Marino. Ciò avvenne tra gli anni 275 e 366 della nostra era.

Egli lasciò l’isola di Arbe (nell’attuale Croazia) dopo essersi visto perseguitato ai tempi dell’imperatore romano Diocleziano a causa dei suoi sermoni cristiani. Marinus giunse a Rimini, dove lavorò per approssimativamente dodici anni alla ricostruzione della mura della città. Lì, in quella città, oltre a realizzare vari lavori, avvicinò molti fedeli alla fede cristiana. Tuttavia, una donna che diceva di provenire dalla Dalmazia affermò di essere la sua legittima sposa e, dopo che lei tentò invano di sedurlo, Marino decise di fuggire da Rimini, risalì la valle del fiume Valmarecchia e raggiunse il suo primo rifugio, la grotta Baldasserona.

Dopo aver trascorso un anno nel rifugio venne scoperto da alcuni pastori che, immediatamente, comunicarono la loro scoperta. La donna andò nuovamente da San Marino, che si rinchiuse nel suo rifugio per sei giorni senza cibo. Al sesto giorno la donna ritornò a Rimini, dove confessò di aver attuato contro un cristiano. Perciò, San Marino abbandonò il suo rifugio e salì sul monte Titano (il più alto che possiede la città di San Marino) e lì costruì una cella e una piccola chiesa che offrì a San Pietro Apostolo. Inoltre, creò una piccola comunità cristiana. Questa enclave era libera dall’autorità dei governanti dell’epoca. Ovviamente, ciò permise agli abitanti di quella comunità di vivere la fede cristiana in pace. Il monastero si trasformò nella base della Repubblica di San Marino.

San Marinus morì nell’anno 366. Secondo la leggenda, le sue ultime parole furono: «Relinquo vos liberos ab utroque homine», ‘Vi lascio liberi da entrambi gli uomini’, riferendosi all’autorità dell’imperatore e all’autorità del papa. La data ufficiale della creazione della città risale al 3 settembre dell’anno 301.

È molto quel che si è affermato, caro lettore, riguardo gli eremiti. Ma, secondo la mia umile opinione, il vero eremita è quel Maestro che è stabilito nelle Tre Montagne ed è capace di illuminare, con la sua saggezza, il Cammino Ermetico per aiutare le altre anime a percorrerlo. L’eremita è l’uomo austero, raccolto e con i suoi Fuochi innalzati, estraneo alle banalità di questo mondo incerto, e molto attaccato alle tre forze primarie della creazione: Santo Affermare, Santo Negare e Santo Conciliare; in altre parole, unito al PADRE, al FIGLIO e allo SPIRITO SANTO.

Entrando ora nella nostra spiegazione del bassorilievo del nostro studio, diremo che, innanzi tutto, apprezziamo San Marinus nell’attitudine di scolpire una pietra cubica con l’aiuto del martello (della volontà) e dello scalpello (dell’intelligenza).

Al suo lato si apprezza un albero che sembra emergere da una brocca o anfora e sul quale vediamo arrampicarsi una salamandra.

Ai piedi di San Marinus vediamo un orso, simbolo delle passioni violente completamente dominate, e sul fondo di questo intaglio in pietra si apprezza un piccolo eremo o chiesetta che allude all’avvicinamento che San Marinus realizzò di tutte quelle anime che lo seguirono verso il Cristianesimo.

Allo stesso modo, possiamo apprezzare dietro a San Marinus, sulla pietra intagliata, una formazione rocciosa che ha tre sporgenze, allusive alle Tre Montagne iniziatiche.

Riguardo alla salamandra che si arrampica sull’albero che abbiamo già citato, il grande Adepto Fulcanelli ci commenta:

«Salamandra, in latino, viene da sal e mandra, che significa stalla, ed anche cavità nella roccia, solitudine, eremo. Salamandra è, dunque, il sale della stalla, sale di roccia o sale solitario. […]

Da queste etimologie possiamo giungere alla conclusione che il sale, spirito o fuoco, nasce da una stalla, in una cavità di roccia o in una grotta… È già sufficiente. Sdraiato sulla paglia della sua culla nella grotta di Betlemme, Gesù non è per caso il nuovo sole che porta la luce al mondo? Non è Dio stesso al di sotto dell’involucro carnale e perituro? Chi ha detto, dunque, io sono lo Spirito e la Vita, e sono venuto ad appiccare fuoco alle cose?

Questo fuoco spirituale, improntato e materializzato nel sale, è lo zolfo sconosciuto, perché nel corso della sua operazione non si rende mai manifesto, né si rende sensibile ai nostri occhi. E, tuttavia, quello zolfo, per quanto sia invisible, non è in assoluto un’ingegnosa astrazione, un artificio di dottrina».

VM Fulcanelli

Vi regalo ora delle frasi per la vostra riflessione:

«Non c’è nulla di amato se non è conosciuto».
Sant’Agostino

«Non c’è niente di tanto difficile quanto conoscere sé stessi».
Talete di Mileto

«Non ci è permesso sapere tutto».
Orazio

«È impossibile amare od odiare qualcosa senza cominciare col conoscerla».
Leonardo da Vinci

«Chi desideri conoscenza deve sforzarsi di acquisirla».
Ruskin

SI LIBET, LICET.
‘Se piace, è permesso’.

KWEN KHAN KHU

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San Marinus, Aldo Volpini

Muy entrañables amigos y amigas:

Quiero ofreceros, en esta oportunidad, un bajorrelieve bastante interesante relativo a un Iniciado que llevó por nombre…

…SAN MARINUS

San Marinus, Aldo Volpini

Primeramente, antes de entrar en detalles, hemos de decir que este bajorrelieve fue obra de Aldo Volpini, quien vivió entre los años 1920 y 1977. Es considerado uno de los mejores artesanos de la República de San Marino. Sus esculturas y trabajos en piedra se conservan en diversas partes del mundo, y las calles de la ciudad San Marino exhiben con orgullo sus mejores obras. Concretamente, este bajorrelieve se halla en la pintoresca plaza llamada Piazzetta del Titano.

San Marino, Piazzetta del Titano

De acuerdo a la tradición, San Marino fue fundada por un cantero cristiano, Marinus el Dálmata o San Marino.Esto ocurrió entre los años 275 y 366 de nuestra era.

Él dejó la isla de Arbe ─en la actual Croacia─ después de verse perseguido durante los tiempos del emperador romano Diocleciano a causa de sus sermones cristianos. Marinus llegó a Rimini, donde trabajó durante doce años aproximadamente en la reconstrucción de los muros de esta ciudad. Allí, en esa ciudad, además de realizar muchos trabajos, acercó a muchos fieles a la fe cristiana. Empero, una mujer que decía provenir de Dalmacia afirmó ser su legítima esposa y, después de intentar seducirlo en vano, Marino decidió huir de Rimini, subió el valle del río Valmarecchia y llegó a su primer refugio, la cueva Baldasserona.

Después de pasar un año en el refugio fue descubierto por unos pastores que, inmediatamente, comunicaron su descubrimiento. La mujer fue nuevamente hasta San Marino, quien se encerró en su refugio durante seis días sin comida. Al sexto día la mujer regresó a Rimini, donde confesó haber actuado contra un cristiano. Por ello, San Marino abandonó su refugio y subió al monte Titano ─el más alto que posee la ciudad de San Marino─ y allí construyó una celda y una pequeña iglesia que ofreció a San Pedro Apóstol. Además, creó una pequeña comunidad cristiana. Este enclave estaba libre de la autoridad de los gobernantes de la época. Obviamente, esto permitió a los habitantes de esa comunidad vivir la fe cristiana en paz. El monasterio se convirtió en la base de la República de San Marino.

San Marinus murió en el año 366. Según la leyenda, sus últimas palabras fueron: «Relinquo vos liberos ab utroque homine», ‘Os dejo libres de ambos hombres’, refiriéndose a la autoridad del emperador y a la autoridad del papa. La fecha oficial de la creación de la ciudad se remonta al 3 de septiembre del año 301.

Mucho es lo que se ha hablado, querido lector, acerca de los ermitaños. Empero, en mi humilde opinión, el verdadero ermitaño es aquel Maestro que está establecido en las Tres Montañas y que es capaz de alumbrar, con su sabiduría, el Camino Hermético para ayudar a otras almas a recorrerlo. El eremita es el hombre austero, recogido y con sus Fuegos levantados, ajeno a las banalidades de este mundo incierto, y muy apegado a las tres fuerzas primarias de la creación: Santo Afirmar, Santo Negar y Santo Conciliar; en otras palabras, unido al PADRE, al HIJO y al ESPÍRITU SANTO.

Entrando ahora en nuestra explicación del bajorrelieve de nuestro estudio, diremos que, primeramente, apreciamos a San Marinus en actitud de estar tallando una piedra cúbica auxiliándose con el martillo ─de la voluntad─ y el cincel ─de la inteligencia─.

A su lado se aprecia un árbol que parece emerger de una jarra o vaso y por el cual vemos trepar a una salamandra.

A los pies de San Marinus vemos un oso, símbolo de las pasiones violentas completamente dominadas, y al fondo de este tallado en piedra se aprecia una pequeña ermita o iglesita que alude al acercamiento que hizo San Marinus de todas aquellas almas que lo siguieron hacia el Cristianismo.

Asimismo, podemos apreciar detrás de San Marinus, en la roca tallada, una formación pétrea que tiene tres salientes, alusivos a las Tres Montañas iniciáticas.

Acerca de la salamandra que trepa en el árbol que ya hemos citado, el gran Adepto Fulcanelli nos comenta:

«Salamandra, en latín, viene de sal y mandra, que significa establo, y también cavidad de roca, soledad, eremitorio. Salamandra es, pues, la sal de establo, sal de roca o sal solitaria. […]

De estas etimologías podemos sacar la conclusión de que la sal, espíritu o fuego, nace de un establo, en una cavidad de roca o en una gruta… Ya basta. Acostado en la paja de su cuna en la gruta de Belén, ¿no es acaso Jesús el nuevo sol que trae la luz al mundo? ¿No es Dios mismo bajo la envoltura carnal y perecedera? ¿Quién ha dicho, pues, yo soy el Espíritu y la Vida, y he venido a prender fuego a las cosas?

Este fuego espiritual, informado y corporeizado en sal, es el azufre escondido, porque en el curso de su operación jamás se pone de manifiesto, ni se hace sensible a nuestros ojos. Y, sin embargo, ese azufre, por invisible que sea, no es en absoluto una ingeniosa abstracción, un artificio de doctrina».

VM Fulcanelli

Os regalo ahora unas frases para vuestra reflexión:

«Nada hay querido si no es conocido».
San Agustín

«Nada hay tan difícil como conocerse a sí mismo».
Thales de Mileto

«No nos es permitido saberlo todo».
Horacio

«Es imposible amar algo ni odiar algo sin empezar por conocerlo».
Leonardo da Vinci

«Quien desee conocimiento ha de esforzarse en adquirirlo».
Ruskin

SI LIBET, LICET.
─‘Si le agrada, es permitido’─.

KWEN KHAN KHU

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