L'anima legata al giogo, Pia Desideria

 Amici e amiche molto amati,

prendo la piuma per rivolgermi a voi e, in quest’opportunità, per parlarvi di due incisioni (similari) che sono originarie del libro Pia Desideria. In entrambe si tratta de…

Questa tematica dell’anima legata a un giogo è realmente assai remota, fa anche parte del castigo a cui sono sottomesse le anime finché sono soggette alla RUOTA DELLE FATALITÀ o SAMSARA, propria delle teogonie tibetana ed indù. Certamente, persino nelle Sacre Scritture cristiane si menziona il caso dell’eroe SANSONE, che, essendosi lasciato sedurre da DALILA, perse le sue forze animiche e fisiche, arrivando addirittura a perdere la visione spirituale che lo rendeva invincibile di fronte ai pericoli dell’esistenza umana. È molto importante evidenziare che, in questi casi, la pietra che ruota su un asse ha sempre simboleggiato, esotericamente, la sessualità e il peso del destino.

Nella presente incisione l’anima è legata con delle corde, a loro volta fissate a delle catene, che non la lasciano sfuggire al suo martirio, mentre un individuo angelico adempie il compito di fustigarla a causa dei vari debiti che detta anima ha accumulato nella sua esistenza. Così attuano, cari/e lettori/rici, la Legge del Karma e i suoi Arconti: perseguitandoci dappertutto per farci pagare le nostre decime, accumulate a causa delle nostre cattive azioni commesse tanto in esistenze anteriori quanto in quella attuale.

La presente illustrazione è accompagnata da un frase in latino che recita così:

«Vide humilitatem meam et laborem meum et dimitte universa delicta mea. Psal. 24:18».

Traduzione: ‘Vedi la mia miseria e la mia sofferenza, e non considerare tutti i miei delitti (o peccati)’.

L’anteriore esclamazione è la permanente supplica dell’anima agli Arconti del Destino al chiedere loro misericordia e aiuto.

L'anima legata al giogo, Pia Desideria

Nella variante in inglese, l’incisione è più elaborata, vediamo:

Nella variante in inglese, l’incisione è più elaborata, vediamo:

In quest’altro caso, paziente lettore, l’incisione ci mostra tutto un meccanismo che si mette in marcia precisamente per castigare le anime.

Sia nella prima incisione che nella seconda, l’anima castigata ha gli occhi bendati, come un’avvertenza dello stato di Coscienza addormentata nel quale si trova, il che la porta alla ripetizione incessante dei propri errori. La nostra cecità, stimato lettore, non ci permette di vedere la profondità dei nostri errori e ciò rende più avverse le nostre vite.

L’incisione è accompagnata da una frase in inglese che ci dice:

«Look upon my adversity and misery, and forgive me all my sin. Psal. 25:17».

Traduzione: ‘Guarda la mia avversità e miseria, e perdonami ogni peccato. Salmi 25:17’.

Traduzione del commento generale sull’immagine:

‘Gira intorno a me la pesante e instancabile ruota, e scopro che il mio compito senza fine deve ancora cominciare: dentro a questo circolo, legato da una strana magia, sono ancora in movimento, ma non guadagno nessun terreno’.

Tutto ciò ci dice che, certamente, sembra che i nostri karma non finiscano e che, nonostante vogliamo uscire dalla suddetta trappola, non riusciamo a guadagnare terreno per la nostra liberazione. Gnosticamente, tutti sappiamo che la sola maniera di abbandonare i nostri karma è applicandoci i tre fattori della Rivoluzione della Coscienza e CERCANDO DI VIVERE PATIMENTI VOLONTARI E SACRIFICI COSCIENTI

Poi, segue un altro testo che ci dice:

‘Tuttavia, delle mie catene non sono così stanco, bensì me ne sto mettendo altre. Perché il peccato ha sempre questa maledizione che lo accompagna, per appoggiare la prima trasgressione con una peggiore. E sebbene ho visto la peste minacciosa da lontano, tutto il pericolo non potrebbe dissuadere la mia volontà. Così, il vizio e la virtù dividono la mia anima, come una barca fustigata tra vento e marea. Il piacere, la mezzana del vizio, qui mi conduce. Lì, il dolore, il suo seguace, mi porta di nuovo; tuttavia, il piacere viene vittorioso dal campo, e fa sì che la mia anima renda il suo omaggio al vizio. Il dolore conduce con il vizio una passeggiata trionfale, collocato, come lo schiavo, al lato del grande conquistatore’.

‘Così, il vizio e la virtù dominano alternativamente, mentre io, con un lavoro senza fine, mi sottometto ad entrambi, e per aumentare i miei dolori, come se fossero troppo piccoli, la tua mano pesante viene dietro a tutti [la mano del karma] e, con colpi forti e penetranti, correggi quel peccato, che in sé era stato più che castigato. Oh! Esamina con pietà il mio dolore, e usa alcuni metodi di alleggerimento più miti!’…

Quello è il terribile dilemma in cui si muove la nostra Essenza, cari amici e amiche, e tutto per mancanza di risoluzione da parte nostra.

Oremus…..

KWEN KHAN KHU

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