Il livello dell’Essere- Samael Aun Weor

Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? A che scopo viviamo? Perché viviamo?…

La cosa peggiore di tutte è la situazione tanto difficile e tanto strana in cui ci troviamo: ignoriamo il segreto di tutte le nostre tragedie e, tuttavia, siamo convinti di sapere tutto…

Si porti un “mammifero razionale”, una persona di quelle che nella vita presumono di essere influenti, al centro del deserto del Sahara; lo si lasci lì, lontano da qualsiasi oasi, e si osservi da una nave aerea tutto quel che succede…

I fatti parleranno da sé; l’“umanoide intellettuale“, sebbene presuma di essere forte e si creda molto uomo, in fondo è spaventosamente debole…

L’“animale razionale” è sciocco al cento per cento; pensa di sé il meglio; crede di potersi realizzare meravigliosamente mediante l’asilo, i manuali di galateo, le scuole elementari, medie, superiori, l’università, il buon prestigio di papà, ecc. ecc. ecc.

Sfortunatamente, dietro a tanta istruzione e buone maniere, titoli e denaro, sappiamo bene che qualunque mal di stomaco ci intristisce, e che in fondo continuiamo ad essere infelici e miserabili…

Basta leggere la storia universale per sapere che siamo gli stessi barbari del passato, e che invece di migliorare siamo diventati peggiori…

Questo secolo XX, con tutta la sua spettacolarità, guerre, prostituzione, sodomia mondiale, degenerazione sessuale, droghe, alcohol, crudeltà esorbitante, perversità estrema, mostruosità, ecc. ecc. ecc., è lo specchio in cui dobbiamo guardarci; non c’è, dunque, ragione importante per vantarci di essere arrivati a una tappa superiore di sviluppo…

Pensare che il tempo significhi progresso è assurdo: disgraziatamente, gli “ignoranti istruiti” restano imbottigliati nel “dogma dell’evoluzione”…

In tutte le pagine nere della “nera storia” troviamo sempre le medesime orribili crudeltà, ambizioni, guerre ecc.

Tuttavia, i nostri contemporanei “supercivilizzati” sono ancora convinti che la questione della guerra sia una cosa secondaria, un accidente passeggero che non ha niente a che vedere con la loro tanto strombazzata “civiltà moderna”.

Certamente, quel che importa è il modo di essere di ogni persona; alcuni soggetti saranno ubriaconi, altri astemi, alcuni onorati, e questi altri svergognati; nella vita c’è di tutto…

La massa è la somma degli individui; ciò che è l’individuo è la massa, è il Governo ecc.

La massa è, dunque, l’estensione dell’individuo; non è possibile la trasformazione delle masse, dei popoli, se l’individuo, se ogni persona, non si trasforma…

Nessuno può negare che esistono diversi livelli sociali; ci sono persone di chiesa e di postribolo; di commercio e di campagna ecc. ecc. ecc.

Così pure esistono diversi “Livelli di Essere”. Ciò che siamo internamente, splendidi o meschini, generosi o taccagni, violenti o mansueti, casti o lussuriosi, attrae le diverse circostanze della vita…

Un lussurioso attrae sempre scene, drammi e persino tragedie di lascivia, nella quali si vedrà coinvolto…

Un ubriacone attrarrà gli ubriaconi e si vedrà sempre infilato in bar e cantine; è ovvio…

Che cosa attrarrà l’usuraio, l’egoista? Quanti problemi, prigioni, disgrazie?

Tuttavia la gente amareggiata, stanca di soffrire, ha voglia di cambiare, di girare la pagina della propria storia…

Povere persone! Vogliono cambiare e non sanno come; non conoscono il procedimento; si ritrovano senza via d’uscita…

Quel che a loro accadde ieri, accade oggi e accadrà domani; ripetono sempre gli stessi errori, e non apprendono le lezioni della vita neppure a cannonate.

Tutte le cose si ripetono nella loro vita; dicono le stesse cose, fanno le stesse cose, deplorano le stesse cose…

Questa ripetizione noiosa di drammi, commedie e tragedie continuerà finché caricheremo al nostro interno gli elementi indesiderabili dell’ira, della cupidigia, della lussuria, dell’invidia, dell’orgoglio, della pigrizia, della gola ecc. ecc. ecc.

Qual è il nostro livello morale? O, per meglio dire, qual è il nostro “Livello di Essere”?

Finché il “Livello di Essere” non cambierà radicalmente continuerà la ripetizione di tutte le nostre miserie, scene, disgrazie e infortuni…

Tutte le cose, tutte le circostanze che si succedono fuori di noi, nello scenario di questo mondo, sono esclusivamente il riflesso di ciò che portiamo interiormente.

Giustamente possiamo asseverare solennemente che “l’esteriore è il riflesso dell’interiore“.

Quando si cambia interiormente e tale cambiamento è radicale, pure l’esteriore, le circostanze, la vita cambiano.

Ho osservato in questo periodo (anno 1974) un gruppo di persone che hanno invaso un terreno altrui. Qui in Messico tali persone ricevono il curioso appellativo di “paracadutisti”.

Sono vicini della colonia campestre Churubusco; sono molto prossimi alla mia casa, motivo per cui ho potuto studiarli da vicino…

Essere poveri non può mai essere un delitto, ma la cosa grave non è quella, bensì il loro “Livello di Essere”…

Quotidianamente litigano fra loro, si ubriacano, si insultano mutuamente, si trasformano in assassini dei loro stessi compagni di sventura; vivono, certamente, in immonde baracche, all’interno delle quali invece dell’amore regna l’odio…

Molto volte ho pensato che se un qualunque soggetto di quelli eliminasse dal suo interiore l’odio, l’ira, la lussuria, l’ubriachezza, la maldicenza, la crudeltà, l’egoismo, la calunnia, l’invidia, l’amor proprio, l’orgoglio ecc. ecc. ecc., piacerebbe ad altre persone, si assocerebbe, per semplice Legge di Affinità Psicologiche, con gente più raffinata, più spirituale; quelle nuove relazioni sarebbero definitive per un cambiamento economico e sociale…

Quello sarebbe il sistema che permetterebbe a tale soggetto di abbandonare il “garage“, la “cloaca” immonda…

Così, dunque, se realmente vogliamo un cambiamento radicale, quel che dobbiamo comprendere per primo è che ciascuno di noi (che sia bianco o nero, giallo o ramato, ignorante o istruito ecc.) si trova nell’uno o nell’altro “Livello di Essere”.

Quale è il nostro “Livello di Essere”? Ci avete riflettuto su qualche volta? Non sarebbe possibile passare ad un altro livello se ignoriamo lo stato in cui ci troviamo.

Psicologia Rivoluzionaria, capitolo I,
«Il livello dell’Essere». Samael Aun Weor

0 Comments

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*